Nel Medioevo in buona parte dell'Europa occidentale le diverse comunità definirono i propri ordinamenti: ecco il diritto 'proprio', lo statuto, valido all'interno di ogni singolo contesto, che si contrapponeva allo ius commune, in vigore dappertutto, costituito dal Corpus iuris civilis dell'imperatore Giustiniano, riscoperto e riportato in vita da glossatori e commentatori.
Questi testi normativi, elaborati da città, terre, castelli, corporazioni, confraternite e da molte altre istituzioni, nacquero per essere diffusi attraverso la pubblica lettura o la consultazione di un testo manoscritto; ma dalla seconda metà del Quattrocento profittarono anche della mirabile invenzione della stampa, per ragioni diverse, di cui si dà conto nell'A chi legge.
La Biblioteca di Scienze sociali possiede una ricca raccolta di statuti e consuetudini in edizione antica, che vengono brevemente descritti e illustrati da immagini, con schede indicizzate per luogo, tipo di istituzione, titolo, area geografica, con possibilità di fare ricerca per parola.