La Biblioteca Biomedica ha digitalizzato e messo a disposizione in rete importanti e per lo più inediti documenti d'archivio relativi all'attività dell'antico Collegio Medico di Firenze.
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Le immagini dei documenti digitalizzati sono oggi consultabili in rete sulla piattaforma Impronte digitali, il catalogo in linea dei testi digitalizzati del Sistema Bibliotecario di Ateneo.
Negli atti del Collegio sono riportati i nomi e le pratiche relative ai medici, i chirurghi, i farmacisti e le levatrici che si sottoposero agli esami necessari ad ottenere la cosiddetta "matricola", ovvero l'autorizzazione all'esercizio delle loro attività. La Biblioteca Biomedica è in possesso sia dei verbali di assegnazione di tali licenze, a partire dal 1560 fino al 1867 (nelle 13 filze di Registri del nucleo antico e nelle 13 filze del "Giornaletto"), sia dei documenti di supporto a ciascuna pratica (nelle 120 filze di "Affari"). Si tratta di un tesoro di informazioni assai preziose, di una sorta di scrigno sinora quasi sconosciuto, che, disvelato, può riservare grandi soddisfazioni all'intera società civile: basti pensare che recentemente in una filza di fine Settecento si è reperito il nome di quella che ad oggi risulta la prima chirurga matricolata in Toscana (notizia apparsa con una certa risonanza anche sui quotidiani locali, oltre che sulle riviste specializzate) e che gli studiosi vi attingono spesso informazioni utilissime alla ricostruzione della storia della medicina e della Toscana.
Il Collegio Medico di Firenze, sin dal XIII secolo e fino al XIX, assegnava la licenza necessaria ad esercitare ufficialmente le professioni di medico e di chirurgo in Toscana, in esclusiva dal 1560 fino al 1800 e poi dal 1814 ai primi anni successivi all'unità d'Italia. Nato in seno all'Arte dei Medici e degli Speziali e antesignano per certi aspetti dell'attuale Ordine dei Medici, il Collegio Medico ebbe molte funzioni didattiche e corporative, che mutarono nei secoli, come mutò il suo rapporto - a tratti conflittuale, anche per motivi economici - col potere politico e con le istituzioni ospedaliere e universitarie toscane.
Nell'ambito del progetto di valorizzazione di tale fondo, gli "Affari" del Collegio Medico di Firenze sono già da alcuni anni oggetto di inventariazione analitica da parte di laureandi del corso di laurea magistrale in Scienze archivistiche e biblioteconomiche dell'Ateneo fiorentino; la Biblioteca Biomedica ha inoltre appaltato ad una ditta specializzata il servizio di digitalizzazione delle 26 filze (circa 12.000 carte) dei verbali degli esami di "matricolazione".