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Animalia et vegetalia

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la sezione Rappresentare la natura della mostra virtuale Tesori inesplorati

Seitz Adalbert, 9.2: The indo-australian rhopalocera : plates, Tavola 52 recto

Nata fin dall’Antichità come scienza ausiliaria della medicina, a partire dal Cinquecento la botanica si ritaglia sempre più uno spazio di autonomia. Si cominciano a studiare le piante non solo per le loro proprietà curative e alimentari, ma anche per le loro caratteristiche intrinseche e si cominciano a tentare i primi sistemi di classificazione del mondo vegetale, culminanti poi nel Settecento con la grande “sistemazione” linneana, che interesserà anche il mondo animale.

La sempre maggiore diffusione della stampa a caratteri mobili e soprattutto il perfezionamento delle tecniche tipografiche, che consentono la stampa di illustrazioni, favoriscono – in particolare dal Seicento in poi – il proliferare di libri illustrati, ai quali sono non di rado chiamati a collaborare anche disegnatori e incisori di chiara fama. In non pochi casi l’acquirente del volume ha poi cura di far colorare a mano le tavole, originariamente stampate in b/n.

Con l’Ottocento cominciano anche ad apparire le stampe a colori e, a partire dall’ultimo scorcio del secolo, ad essere utilizzate le fotografie; che però non soppianteranno mai, specialmente in campo botanico, i disegni a mano libera. Si tratta spesso di volumi che uniscono al valore scientifico e storico un notevole pregio estetico e che continuano ad attirare l’interesse non solo di botanici e zoologi - specialmente quelli che si occupano della storia delle due discipline e del pensiero scientifico in generale -, ma anche di storici dell’arte, grafici e designer.

Gran parte dei volumi della collezione provengono dal fondo antico della sezione di Biologia animale della Biblioteca di Scienze, oggi trasferita al Polo scientifico. Dopo la partecipazione al progetto BHL Europe, furono selezionati alcuni volumi di letteratura zoologica ottocentesca in lingua italiana, raramente oggetto di digitalizzazioni. Tra questi per es. la Storia naturale degli uccelli che nidificano in Lombardia di Eugenio Bettoni o Iconografia dell'avifauna italica di Enrico Hyllier Giglioli con tavole di Alberto Manzella dipinte a mano o ancora Le farfalle diurne d'Italia di Roger Verity. Raro è invece l'esemplare de Il canto de gl'augelli di Antonio Valli, pubblicato nel 1601 in un'edizione di 120 esemplari numerati e con i timbri della Biblioteca Palatina e dell'Imperiale e Regio Museo di Fisica e Storia Naturale.

La maggior parte dei volumi antichi provengono invece dalla Biblioteca Biomedica (dall'Ospedale di S. Maria Nova). Si tratta di cinque manoscritti con raffigurazioni di funghi dovute a Tommaso Maria Chellini, illustratore noto anche a Pier Antonio Micheli, e due volumi di un Viridarium botanicum..., probabilmente sempre da lui illustrato.

Ultimo aggiornamento

19.12.2023

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