Estratto
Pagine riprodotte: 158-159, 946-951
- Autore: relazione descrittiva e scientifica pubblicata [da] Enrico Hillyer Giglioli ; con una introduzione etnologica di Paolo Mantegazza
- Pubblicazione: Milano : Maisner, 1875
- Descrizione fisica: XXXVIII, 1031 p., [18] c. di tav. : ill. ; 29 cm
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"ll giro del mondo in 870 giorni" potrebbe essere il sottotitolo del "Viaggio intorno al globo della Regia pirocorvetta Magenta", opera monumentale composta nel 1875, che abbraccia più settori, dalla zoologia all'etnologia, alla fitogeografia. Autore del volume è Enrico Hillyer Giglioli, nato a Londra nel 1845, laureato in Scienze Naturali a Pisa, sostenitore entusiasta della teoria darwiniana. Il suo talento scientifico fu apprezzato da Filippo De Filippi, che lo volle accanto a sé, appena ventenne, nel primo viaggio di circumnavigazione del mondo a bordo della Magenta. Nel 1857 era stata l'Austria a riuscire con successo nell'impresa. Nel caso della nave della Real Marina Italiana, invece, le difficoltà iniziarono ancora prima della partenza e il viaggio, programmato per il 1864, fu sospeso per motivi politici. Quando il progetto poté finalmente realizzarsi, la nave, ormai entrata in disarmo, era stata inviata a Montevideo: così Giglioli e De Filippi dovettero raggiungerla a bordo della Regina, che salpò da Napoli l'8 novembre 1865, mentre il colera stava imperversando. La Magenta, con un equipaggio di 297 persone, al comando dell'ammiraglio savoiardo Arminjon, prese il mare il 2 febbraio 1866, diretta all'isola di Giava. Giunta a Saigon, De Filippi si ammalò di febbre, al punto da dover interrompere la navigazione: Giglioli si ritrovò così a dover gestire da solo raccolta, campionatura e studio di reperti zoologici, botanici, etnologici e antropologici. La nave proseguì dunque verso Giappone e Cina, dove furono stipulati importanti trattati commerciali; quindi toccò l'Australia, attraversò il Pacifico, attraccò a Callao in Perù, proseguì lungo il Cile e la Patagonia, fino a passare lo stretto di Magellano, per ritornare a Montevideo nel dicembre del 1867. Il 28 marzo 1868 fece ritorno a Napoli, accolta purtroppo con gelida indifferenza: tre giorni dopo fu messa in disarmo e sette anni dopo alienata.
Triste epilogo, questo, per un'impresa che aveva raggiunto risultati più che ragguardevoli, nonostante le numerose circostanze sfavorevoli, non ultima la guerra del '66. La missione fu infatti condotta brillantemente sia nei suoi obiettivi diplomatici che in quelli scientifici e, nonostante lo stanziamento finanziario fosse di appena 2.000 lire, si concluse con un bilancio positivo. Oltre alle numerose osservazioni sulla fauna pelagica, la Magenta riportò importanti raccolte etnologiche, paleontologiche e mineralogiche e riportò 5.986 spoglie di animali appartenenti ad oltre 2.000 specie, che andarono a costituire la collezione centrale dei vertebrati italiani presso il Museo Zoologico "La Specola" di Firenze, di cui Giglioli fu direttore fino alla morte, nel 1909.