I rapporti tra Pasquale Villari (1826-1917), esule a Firenze dopo il moto napoletano del 1848, e la Scuola furono in realtà piuttosto complicati: investito nel novembre del 1875 dell'insegnamento di "Letteratura politica", questi declinò l'incarico poco dopo senza aver tenuto lezioni, non appena si rese conto della natura separata e indipendente della Scuola rispetto all'Istituto di studi superiori presso il quale ricopriva la cattedra di "Storia d'Italia".
Io dovrei dare - si legge in un passo della lettera di dimissioni inviata a Carlo Alfieri il 1 dicembre - due corsi affatto distinti, in ore diverse, così per le lezioni come per le conferenze. Ora questo, per le altre mie occupazioni, mi è [...] materialmente impossibile.
ll suo rientro avvenne solo nel 1898, l'anno successivo alla morte del Marchese, con il corso di "Scienza politica e sugli scrittori politici".
Ultimo aggiornamento
06.06.2022