Arte dell’agricoltura (Roma)
Gli statuti dell’agricoltura con varie osservazioni, bolle, decisioni della s. ruota, e decreti intorno alla medesima: volgarizzati d’’ordine degl’illustrissimi signori Giovanni degli Annibali della Molara, conte Ferdinando Bolognetti, marchese Filippo Patrizi, e march. Cesare Rasponi, consoli della nobil’arte dell’agricoltura. Opera divisa in quattro parti, e dedicata all’illustriss., ed eccellentiss. signore D. Carlo Albani nipote di N. S. papa Clemente XI e difensore della medesima nobil’arte.
In Roma, nella stamperia della R. C. A., 1718.
In 4°.
Bonaini 162; Manzoni II, 58; CRSS VI, 146-148; BEGA II.1, 132.
Come si ricava dalla prefazione (A chi legge), che contiene la storia degli statuti dell’arte, nel volume si pubblica la redazione approvata da Innocenzo X il 7 marzo 1647, fatta tradurre in volgare dai «moderni consoli (……) perché simili statuti in lingua latina mal s’accomodano all’intelligenza degli uomini di campagna, che perlopiù sono affatto privi di lettere» [p. 8]; il testo normativo è corredato da note esplicative sempre in volgare. Pregevole incisione a tutta p. a fronte di p. 1, firmata «Filippo Vasconi invent., delin., e sculp. Rom. 1718».
D-1-208.