Il 2 aprile 1865, con la legge n. 2215, furono emanati il Codice civile, il Codice di procedura civile, il codice di commercio, il Codice della marina mercantile, la legge per l’estensione del Codice di procedura penale alle province toscane, ed altri provvedimenti minori. Di questi, soltanto tre - il codice civile, di procedura civile, della marina mercantile - erano nuovi; gli altri non erano che l’estensione a tutto il Regno dei codici piemontesi.
Il Codice della Marina mercantile, per la cui elaborazione era stata istituita da Cavour un’apposita giunta nel 1859, fu ritenuto assai evoluto perché la Francia, patria della codicistica moderna, ne era ancora priva. Fu sostituito nel 1877 da un nuovo Codice per la marina mercantile e la navigazione.
Il Codice del commercio, estensione del Codice del commercio sardo all’intero territorio del Regno, non era stato previsto all’inizio dei lavori parlamentari, dal momento che la disciplina era abbastanza uniforme negli antichi stati preunitari.
Fra tutti i Codici del 1865 era tuttavia il più antiquato e pochi anni più tardi, nel 1883, fu sostituito con un Codice più moderno che, ispirato alle leggi francesi e tedesche, introdusse una concezione più ampia e moderna dell’atto del commercio e della cambiale e regolò alcuni importanti istituti non contemplati precedentemente.
Ultimo aggiornamento
06.06.2022