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La Gazzetta Chimica Italiana

Gazzetta chimica italiana annotazione manoscritta di Ugo Schiff
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Pagine riprodotte: Carta di guardia
con nota manoscritta di Ugo Schiff
  • Pubblicazione: Palermo, Ufficio Tipografico di Michele Amenta, 1871-1997
  • Descrizione fisica: v. , 24 cm.
  • Posseduto: 1(1871)-127(1997)
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Lo sviluppo della chimica fu molto problematico negli Stati italiani pre-risorgimentali: i laboratori apparivano carenti di mezzi e le risorse finanziarie risultavano piuttosto limitate. Nonostante ciò i chimici italiani riuscirono a produrre contributi teorici di alto livello ed importanti lavori sperimentali, destando l'attenzione dei colleghi stranieri. Alcuni, per motivi di natura politica, operarono qualche tempo all'estero in attrezzatissime sedi di ricerca, mentre qualche collega straniero venne chiamato in Italia a ricoprire cattedre ed incarichi di direzione di laboratori.

Nel 1863 venne chiamato da Matteucci, allora Ministro della Pubblica Istruzione, all'Università di Pisa, il chimico Ugo Schiff (1834-1915)  allievo di Friedrich Wöhler. Dopo la breve esperienza pisana, nel 1865, Schiff fu nominato professore straordinario di chimica presso l'Istituto di Studi Superiori Pratici e di Perfezionamento, la futura università, di Firenze. Il laboratorio aveva sede nel Regio Museo di Fisica e Storia Naturale in via Romana, 18. Qui, con Firenze capitale del Regno d'Italia, nel settembre 1870, venne convocata una riunione con all'ordine del giorno la fondazione di una Società chimica nazionale con "l'intento di promuovere il progresso degli studi chimici in Italia" (nota). Purtroppo alla riunione, durata due giorni (30 settembre - 1 ottobre 1870), parteciparono soltanto in sette, nove studiosi disertarono l'invito. Fu considerato quindi prematuro fondare una società nazionale di chimica, mentre si preferì optare per la pubblicazione di un giornale che oltre ai lavori originali italiani contenesse notizie dei principali lavori pubblicati all'estero. Prevalse il nome suggerito da Paternò, ma osteggiato da Ugo Schiff, di Gazzetta Chimica Italiana e la direzione fu affidata al professore Stanislao Cannizzaro, il chimico italiano più autorevole del momento, che accettò con molte riserve.

Cannizzaro infatti temeva che il giornale, finanziato dalle sole sottoscrizioni dei soci, non potesse durare a lungo: "ma il desiderio di fare cosa utile alla scienza ed alla Patria, finì per persuaderlo" (nota). Il primo numero della Gazzetta uscirà il 31 marzo 1871 presso la tipografia Michele Amenta di Palermo. La direzione passerà, in un secondo momento, ad Emanuele Paternò.

Nel 1920, dopo cinquant'anni, la Gazzetta Chimica Italiana diventerà la rivista dell'Associazione Italiana di Chimica Generale e Applicata; in quest'occasione, in apertura del primo fascicolo, è pubblicata una memoria storica di Paternò sulla riunione tenutasi a Firenze nel 1870.  Nel 1998, la Gazzetta Chimica Italiana confluirà, insieme a riviste di altri paesi europei, nelle riviste European Journal of Inorganic Chemistry ed European Journal of Organic Chemistry.

La nota manoscritta che compare nella carta di guardia del volume 1° (rilegato) della Gazzetta Chimica Italiana conservata presso la Biblioteca di Scienze - Sezione Polo Scientifico, è di Ugo Schiff. Si tratta di un appunto trascritto a posteriori, se si considerano alcune imprecisioni: la data della riunione infatti non è esatta ed inoltre viene sostituito il nome di Domenico Amato, con il quale Schiff aveva avuto contrasti personali, con il nome di Icilio Guareschi.

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Emanuele Paternò , La Gazzetta chimica italiana, p. 3, in: La Gazzetta Chimica Italiana.

n. 50 (1920) riproduzione del frontespizio e Avviso

Nota dell'autore

Questo articolo fu scritto a Pietrogrado nella primavera del 1907 e lo pubblico ora, al momento di lasciare la direzione della Gazzetta chimica, senza alcuna modificazione.

 

 

Ultimo aggiornamento

19.10.2022

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