Mostra su Philip Barker Webb - Biblioteca di Scienze Botanica Giovedi' 3 ottobre 2013 Università degli studi di Firenze. Via La Pira, 4, Firenze
In occasione della iniziativa Le impronte digitali del Sistema bibliotecario di Ateneo, all'interno dell'evento BiblioPride Firenze 2013, la Biblioteca di Scienze promuove una esposizione dei documenti del botanico naturalista Philip Barker Webb.
Presso la Biblioteca di Botanica, dove è conservata la ricca collezione di Webb, verranno esposti ed illustrati alcuni documenti che fanno parte del composito materiale, digitalizzato e reso liberamente accessibile in rete, frutto dell'esplorazione scientifica delle Isole Canarie condotta da Webb nella prima metà del XIX secolo: lettere, volumi, erbari, ecc.
Saranno presentati inoltre alcuni esemplari della Biblioteca di Scienze digitalizzati a cura del progetto Impronte digitali e grazie al progetto europeo Biodiversity Heritage Library (BHL).
La Biblioteca di Botanica nasce verso la fine del secolo XIX intorno al nucleo costituito proprio dal legato di Philip Webb ed è particolarmente importante a livello europeo per il proprio materiale antico: alcune decine di manoscritti (fra i quali un erbario figurato del XV secolo e tutti i manoscritti del famoso botanico Pier Antonio Micheli, vissuto a cavallo tra XVII e XVIII secolo), quattro incunaboli, oltre cento cinquecentine e diverse centinaia di volumi del '600 e del '700, in gran parte riccamente illustrati.
Philip Barker Webb (Milford House, 10 luglio 1793 - Parigi, 29 agosto 1854)
Di famiglia benestante, si laureò in scienze naturali a Oxford nel 1815 appassionandosi dapprima soprattutto alla geologia. Alla morte del padre entrò in possesso di una notevole fortuna che gli permise di intraprendere numerosi viaggi mostrando un prevalentemente interesse per la botanica. Viaggiò e raccolse piante in Italia, Asia Minore e Spagna, ma è noto soprattutto per la monumentale Histoire naturelles des Iles Canaries, pubblicata a fascicoli e scritta insieme col naturalista francese Sabine Berthelot.
Nei suoi numerosi e prolungati soggiorni fiorentini strinse una forte amicizia col botanico palermitano Filippo Parlatore, chiamato dal granduca Leopoldo II a dirigere il costituendo Museo di Storia naturale, e alla sua morte lasciò in eredità al granduca stesso la sua biblioteca e il suo erbario, composto di circa 90.000 campioni.
Per approfondire la conoscenza con l'autore e la sua opera, o gli archivi conservati presso la biblioteca di Botanica:
Ultimo aggiornamento
20.04.2023