Presso le singole sedi della Biblioteca di Scienze si conservano fondi archivistici di studiosi e società scientifiche legati a vario titolo all’Istituzione. La natura della documentazione, eterogenea per tipologia e contenuti, riflette l'attività scientifica o didattica svolta dai soggetti produttori. Tali archivi sono pervenuti in parte per acquisto, in parte per donazione alla Biblioteca che, nel corso degli anni, si sta impegnando a migliorarne le condizioni di conservazione ed accessibilità, promuovendo progetti di inventariazione.
Alcuni archivi sono descritti tramite il portale Chartae
Per un approfondimento: Storia delle biblioteche dell'Università di Firenze
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Leggi una introduzione ai Fondi archivistici di Botanica sui Quaderni di Archimeetings N. 12
(Faenza, 1858 – Firenze, 1919)
Carteggi donati nel 1948 dalla famiglia Baccarini. Comprende 15 fra pacchi e buste di corrispondenza e appunti manoscritti di argomento botanico (fra gli altri, funghi e malattia della vite) e istituzionale (Istituto superiore di studi di Firenze, registri didattici e appunti di lezioni), circa 4.000 estratti di soggetto in prevalenza biologico e in parte rilegati in 115 volumi, e volumi a stampa in numero non determinato.
(Firenze, 16 novembre 1843 – Firenze, 25 ottobre 1920)
Comprende abbondante materiale, una parte del quale donato dagli eredi: carteggio, manoscritti, taccuini, materiale preparatorio per future pubblicazioni, disegni, miscellanea di soggetto prevalentemente botanico (circa 2.650 estratti raccolti in 70 scatole), e 700 estratti e opuscoli del sec. XIX di argomento zoologico, raccolti in circa 20 cartelle conservati dalla sede del Polo scientifico, nel Fondo di Biologia animale. Il fondo è stato oggetto di un riordino ad opera di Beatrice Biagioli nel 2005 e il suo inventario è consultabile in pdf.
Archivio pervenuto tra il 1904 e il 1920, costituito da buste e pacchi di corrispondenza ricevuta (in particolare quella del francescano padre Giuseppe Giraldi, i cui viaggi in Cina furono finanziati dal Biondi) e manoscritti riguardanti i muschi raccolti da padre Giraldi.
Una busta (con annotazione 'lasciate al prof. Chiarugi nel 1931') contenente lettere, manoscritti e appunti di soggetto botanico.
È costituito da pacchi e buste contenenti atti di concorsi universitari, minute di corrispondenza di Chiarugi in veste di direttore dell'Erbario coloniale e del Centro di studio per la citogenetica vegetale (ca. 1950-1954); appunti di soggetto botanico.
L'archivio è costituito da corrispondenza, appunti di soggetto botanico e manoscritti, alcuni dei quali relativi alla 1. e 2. edizione di Flora analitica d'Italia. Gli originali dell'apparato iconografico di Flora analitica d'Italia, circa 3.900 disegni, sono conservati presso il Museo botanico di Firenze.
L'archivio contiene corrispondenza ricevuta fra il 1870 e il 1910; manoscritti e appunti, anche con disegni e fotografie, in prevalenza su muschi, licheni, tulipani; documenti inerenti a una Commissione internazionale sulla nomenclatura botanica. Il fondo, riordinato nel 2005 dall'archivista Beatrice Biagioli, è inventariato: consulta l'inventario
Il fondo comprende buste, scatole, pacchi di corrispondenza ricevuta; taccuini di viaggio; manoscritti di soggetto botanico (fra gli altri Monocotyledones sardoae); disegni e fotografie del genere Pandanus; circa 4.000 estratti contenuti in 95 scatole; circa 400 volumi a stampa di soggetto prevalentemente botanico e fitogeografico (fascia tropicale). Presso il Museo botanico, oltre che gli erbari, è depositata una raccolta di lastre fotografiche (circa 530). Il fondo è stato oggetto di un riordino ad opera di Beatrice Biagioli nel 2013 e il suo inventario è consultabile in pdf.
Il fondo, dono degli eredi, comprende scatole, pacchi e alcuni quaderni (lettere di Negri al botanico Mattirolo), 69 taccuini di viaggio, appunti di soggetto botanico, spogli bibliografici e oltre 4.900 estratti, prevalentemente di soggetto botanico.
L'archivio comprende la corrispondenza ricevuta (circa 40 fra pacchi e buste; fra i mittenti, oltre vari botanici contemporanei, anche Cesare Battisti), appunti (in particolare sul silfio di Cirenaica e sui licheni) e fotografie in bianco e nero di soggetto botanico.
Si tratta di una piccola parte (1 busta e 1 album) dell'archivio Parlatore, lasciato in dono dallo stesso alla città natale, Palermo. Comprende un carteggio fra il Parlatore e il Ministero dell'Agricoltura (1850-70) e messaggi di condoglianze indirizzate alla vedova. Altro materiale di archivio (1 inserto, 1 volume rilegato e 8 taccuini) è depositato presso il Museo botanico.
Non ci sono, al momento, dati certi sull'acquisizione dei manoscritti di Giuseppe Raddi da parte dell'Istituto botanico di Firenze e sul successivo suo trasferimento presso i locali della Biblioteca del Dipartimento di botanica, dove attualmente sono conservate le carte. Siamo comunque propensi ad orientarci verso l'ipotesi di una probabile donazione da parte degli eredi avvenuta presumibilmente intorno alla metà dell'800 sotto la pressione del granduca, da sempre attento alla figura dell'illustre botanico, e in concomitanza con l'arrivo a Firenze, come direttore del Museo botanico, di Filippo Parlatore, che rivolse particolare attenzione anche ai fondi manoscritti collegati ai campioni d'erbario. Unità 5: bb. 5. Comprende: corrispondenza, atti e documenti, manoscritti (appunti sui funghi, sulle Pteridophyta e sulla flora brasiliana, scritti di zoologia, memorie dei viaggi effettuati in Brasile ed Egitto).
Della società botanica fiorentina, sorta nel 1716 su impulso di Pier Antonio Micheli, conserviamo due volumi rilegati di carte manoscritte contenenti documenti, dissertazioni, lettere e bilanci per gli anni 1724-1774 (811 carte nel secondo vol. segnato come Manoscritto 97) e i diari della stessa dal 1718 al 1774 (474 carte nel primo vol., segnato come Manoscritto 98).
Si conserva anche un fascicolo, segnato come Manoscritto 98 bis contenente sette documenti connessi, reperiti in un secondo momento.
L'archivio comprende la corrispondenza ricevuta, 1 taccuino di note di viaggio (Siberia), manoscritti e appunti di studio: in particolare appunti di Un'estate in Siberia, Flora dell'Arcipelago toscano, Flora di Malta. Una parte del fondo è stata oggetto di riordino (il carteggio) da parte dell'archivista Beatrice Biagioli nel 2006 e ha portato alla redazione di un inventario della sola corrispondenza consultabile.
Lascito di Philip Barker Webb al Museo di fisica e storia naturale di Firenze insieme a una rendita che avrebbe dovuto garantire l'incremento degli erbari secchi e della biblioteca; pervenuto alla biblioteca nel 1906. Consta di una biblioteca botanica di grande importanza (oltre 5.000 volumi e altrettanti opuscoli e estratti) anche dal punto di vista storico, ricchissima di flore regionali, diari botanici, resoconti di viaggi, comprende anche 7 pacchi (etichettati 'autographes') di corrispondenza ricevuta da Webb, ordinata per mittente. Il fondo è stato riordinato e inventariato dall'archivista Beatrice Biagioli nel corso del 2006, consulta l'inventario.
Leggi la storia dell'Istituto di Geologia paleontologia e geografia fisica in un articolo di Giovanni Merla
Le carte di Carlo De Stefani, direttore del Museo di geologia dal 1885 al 1924, inizialmente conservate nella sezione di Geologia e paleontologia dell’attuale Museo di storia naturale universitario, sono successivamente state depositate a fini conservativi in Biblioteca, dove già erano presenti 21 volumi rilegati di Miscellanea. Il materiale, costituito da documentazione che va dal 1861 al 1924, è al momento solo parzialmente descritto in Chartae.
Carlo De Stefani (Padova 1851-Firenze 1924) compì i primi studi a Livorno, laureandosi nel 1870 in giurisprudenza a Pisa. Intraprese la carriera accademica a Siena, come professore incaricato di statistica ed economia, ma l’interesse per la geologia lo spinse ben presto a sostituire questa come settore di studi, di ricerca e poi professionale. Per quasi quarant’anni fu a Firenze, alla direzione del Museo e in qualità di docente.
Il fondo comprende 4 buste, 1 pacco e 1 scatola di documenti (anni 1911-1950) lasciati alla Biblioteca dai colleghi geologi di Migliorini alla sua scomparsa. Il materiale comprende quaderni di lavoro, corrispondenza, rapporti e appunti su missioni cui ha partecipato o che ha diretto, bozze di relazioni, materiale relativo a convegni, raccolte di numeri di rivista e giornali, disegni cartografici.
Carlo Ippolito Migliorini (Bibbiena 1891 - Firenze 1953), allievo di Carlo De Stefani, docente di geologia e geografia all'Istituto di Studi Superiori Pratici e di Perfezionamento, si appassionò alla geologia fin da ragazzo e fu membro della Società Geologica Italiana. Dopo il primo conflitto mondiale fu in Anatolia con Giotto Dainelli, amico del padre. Lavorò per l'AGIP come geologo a partire dal 1934, contribuendo alla creazione di un centro studi dell'azienda e partecipò ad importanti campagne. Frequentò come libero docente l'Istituto fiorentino. Il Museo di Storia Naturale conserva diversi reperti raccolti da Migliorini nelle sue spedizioni in Grecia e Somalia.
Leggi la storia dell'Istituto Ulisse Dini nel Discorso inaugurale di Giovanni Sansone
Di Ulisse Dini la Biblioteca conserva carte autografe donate da Giovanni Sansone negli anni '60-'70 del XX secolo. Le carte gli furono affidate dal nipote di Dini, ingegnere Gian Franco Koristka, per la preparazione del volume che Sansone andava redigendo per incarico dell'Unione Matematica Italiana. Del matematico e senatore del Regno si conservano anche ca. 350 volumi, facenti parte della sua biblioteca privata, acquistata dallo stesso Sansone nel 1927.
Di Domenico Montesano, allievo di Luigi Cremona, docente universitario prima all'Università di Bologna, poi di Napoli, conserviamo l'epistolario (50 i corrispondenti), donato dal figlio Roberto.
Di Angiolo Procissi (Prato, 1908-Firenze, 1987), grande cultore di storia della matematica, docente di matematica e fisica negli istituti secondari prima, poi, fino al 1979, docente di Istituzioni matematiche per naturalisti nella Facoltà di Scienze matematiche fisiche e naturali dell'Università di Firenze, la biblioteca possiede dal 1988 sia un consistente fondo librario che numerose carte, parzialmente analizzate nel 2011 dall'archivista Francesca Capetta. Si tratta per lo più di materiale preparatorio per pubblicazioni, appunti, fotocopie, ritagli stampa, trascrizioni e di circa 142 buste di miscellanea. Il materiale si deve alla donazione effettuata, dopo la morte di Procissi, dalla vedova, Sig.ra Anna Camagna. Per quanto riguarda il fondo librario è quasi totalmente catalogato (2.202 volumi) e contiene al suo interno numerosi volumi con ex libris di Giovanni Sansone o dediche a quest'ultimo.
Giovanni Sansone (Porto Empedocle, 1888 - Firenze, 1979) può considerarsi a buon diritto il "padre" della Biblioteca oltre che dell'Istituto "Ulisse Dini". A lui si deve la minuziosa cura con la quale ha preso forma la parte storica della collezione, a partire dall'acquisto dei libri di Dini, per proseguire con una oculata politica di acquisti e cambi, arricchitasi poi di donazioni: Finaly, Toja in primis. Di Sansone si conservano, oltre ad una consistente miscellanea (costituita da oltre 10.000 opuscoli ed estratti ordinati in ordine alfabetico per autore e catalogati sia su catalogo cartaceo che sul catalogo delle miscellanee), i documenti, oggetto di una prima sistemazione nel 2011, grazie all'intervento dell'archivista Francesca Capetta, cui dobbiamo un primo elenco di consistenza.
Anche di Gabriele Torelli (Napoli 1849 - Napoli 1931), come di Domenico Montesano, conserviamo il carteggio: 132 documenti (1863-1929), donati dalla figlia Beatrice dopo la sua morte.
La sede raccoglie le collezioni delle aree disciplinari di Chimica, Fisica, e Biologia animale. Gli archivi conservati presso la storica sede di Biologia animale nel Palazzo della Specola di Firenze sono adesso collocati presso la sede del Polo scientifico, dove è stata trasferita l'intera biblioteca.
Il fondo era in origine parte di un archivio familiare e di una biblioteca di più ampia portata, smembrati fra diverse istituzioni nel corso del XX sec. e attualmente conservati principalmente presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze e l'Università degli studi di Firenze. Altra documentazione relativa ai Targioni Tozzetti è reperibile presso l'Accademia dei Georgofili, l'Archivio di Stato di Firenze e il Museo Galileo.
Fra il 2023 e il 2024 il fondo è stato oggetto di un intervento (a cura della dr.ssa Tania Mio Bertolo per Hyperborea) di riordino e descrizione effettuata con il software Arianna4, ora visibile nel portale Chartae. Una parte della documentazione è in attesa di un intervento di restauro. Nel complesso si tratta di 178 unità archivistiche con documentazione relativa a più secoli (1515-1905)
Il donatore, Adolfo Targioni Tozzetti, diresse la cattedra di Materie zoologiche presso l'Istituto di studi superiori di Firenze e fu il fondatore della Società entomologica italiana e della Stazione di entomologia agraria (1875).
La raccolta di miscellanee e la biblioteca, affiancate ai documenti, sono in corso di trattamento,La donazione Della Corte comprende due nuclei di corrispondenza e una serie di appunti, calcoli e misurazioni di Michele Della Corte (1915-1999), docente presso l'Università fiorentina. Il primo nucleo (1918-1924) include corrispondenza di Rita Brunetti, assistente ad Arcetri in quegli anni alla cattedra di fisica sperimentale. Il secondo, più recente (1945-1969), è costituito invece da corrispondenza inviata a Della Corte. Nel 2013 si è aggiunto al carteggio anche un piccolo fondo librario a lui appartenuto e riguardante la fisica (volumi a stampa XIX-XX sec.). L’archivio comprende anche la digitalizzazione di numerose fotografie datate 1930-1979.
Ultimo aggiornamento
19.12.2024